Chiesa di S. Croce

La chiesa di Santa Croce si trova dentro la cinta muraria, subito a destra di "Porta Romana". Essa risale al X secolo ed era un tempo proprietà dei Benedettini di Subiaco che erano i principali feudatari delle terre laziali della Santa Sede e che per le numerose donazioni avvenute in epoca medievale, possedevano la maggior parte del territorio genazzanese. Era intitolata ai SS. Stefano e Lorenzo, per diventare poi chiesa e cappella d'ospedale fino al bombardamento nel 1944.
Ad un'unica navata absidata, all'interno conserva preziosi affreschi che da un primo studio sono stati ricondotti a quattro cicli pittorici.
Del primitivo periodo di raffigurazioni, eseguiti forse da "Maestro Consolo" della scuola benedettina, si ha testimonianza a metà della parete da un gruppo di tre figure di benedettini, una con il breviario in mano, e due inginocchiate in atto di implorazione. Solo questo rimane del primo ciclo e sono venuti alla luce a causa di un distacco dell'intonaco che ha parzialmente tagliato la figura di San Francesco, raffigurato davanti ad una piccola chiesa, che riceve le stimmate.
Questa immagine sovrapposta fa parte di una fascia di episodi ( terzo ciclo quattrocentesco) di minore pregio, che proseguono nella parte bassa fino a metà della parete destra, unendosi con eleganti figure sacre, probabilmente di scuola giottesca che fanno parte invece del secondo ciclo del XIII secolo.
Tra i molti graffiti antichi sui cicli di affreschi che spesso hanno permesso la loro datazione, vi è un documento di grande valore costituito da una scrittura in tre righe incisa sulla tonaca della terza figura della parete destra dell'ingresso: "Hic fuit Michael Bonsemplans de Guielominii cum cardinale de Campiano anno domini MCCCXLVII".
Nella parte sinistra due sole raffigurazioni: "La Crocifissione" ed i simboli di essa, rimangono nel secondo ciclo; isolata nel resto della parete sia "La Madonna col Bambino" , sia la Crocifissione del catino absidale, appartengono al quarto ciclo (secolo XVIII)
Della pavimentazione originaria non c'è più traccia, mentre all'interno è conservata un'acquasantiera ricavata da un capitello logorato.
Attualmente è chiusa al culto ed è adibita a Sacrario dei Caduti, con ossario interrato al centro della navata.